I bulli ed i bullizzati hanno storie simili, sofferenze simili, si assomigliano molto. Spesso, chi ora è un bullo, un tempo è stato un bullizzato.
Tipi di bullismo
I modi per fare del male sono i più fantasiosi: c’è il bullismo verbale, volto ad offendere o mettere in imbarazzo la vittima, ed il bullismo fisico, che ha l’obiettivo di danneggiare la vittima oppure i suoi oggetti. C’è il bullismo indiretto, che consiste nel diffondere calunnie sulla vittima fino ad isolarlo dal gruppo. Ultimamente si sta diffondendo sempre più il cyberbullismo ovvero il bullismo fatto con i mezzi tecnologici, tendenzialmente attraverso i social media.
I bulli
Il bullo può agire da solo, oppure essere un leader che riunisce attorno a sé dei gregari. In quest’ultimo caso si assiste ad una organizzazione più complessa, dove il leader è la mente mentre i suoi collaboratori sono il braccio delle aggressioni e partecipano sotto la guida del loro leader. Ci sono poi i sostenitori, che incitano gli atti aggressivi, fanno il tifo, ridono, magari filmano, ma in pratica non torcono un capello a nessuno. Il comportamento aggressivo è ripetuto nei mesi e negli anni, non si tratta di un singolo episodio. Inoltre, il tutto avviene in modo intenzionale: il bullo vuole infastidire e danneggiare.
I bullizzati
La vittima può reagire in modi differenti a ciò che gli sta accadendo. La vittima passiva subisce e basta, non fa nulla per provocare e non sa come difendersi, a volte neppure ci prova. Al contrario, la vittima provocatrice si va a cercare i problemi: istiga il suo aggressore fino a farlo reagire. Infine, c’è la vittima-bullo: il bambino che magari a scuola viene aggredito e poi a casa fa il prepotente con il fratellino. Bisogna quindi tenere presente che esistono strani meccanismi mentali per cui le vittime diventano carnefici
Gli spettatori
Tra gli attori, ci sono anche gli astanti, quelli che di fatto non fanno nulla ma vedono, sentono, assorbono e patiscono ciò che accade. Gli astanti sono spettatori, e possono essere neutrali, ovvero continuare a farsi i fatti propri, oppure ci sono gli spettatori difensori della vittima, cioè quelli che si prendono a cuore la faccenda con tutti i rischi che questo comporta.
Caratteristiche di personalità
Sia vittime che carnefici hanno una bassa autostima, ma i bulli lo mascherano con la loro corazza di prepotenza, hanno capito che solo con il sopruso si può essere rispettati. Sia i bulli che i bullizzati hanno alle spalle molti traumi che ne hanno danneggiato la crescita e che fanno sembrare “naturale” che ci siano certi comportamenti, sia nel caso in cui uno li subisca oppure li attui. C’è però un’eccezione sempre più diffusa: ci sono delle vittime che non hanno mai avuto traumi, sono cresciuti in famiglie adeguate ma appartengono a delle minoranze. Chi è diverso dalla massa per religione, etnia, genere sessuale, oppure ha gusti differenti nella musica, fa sport di nicchia, si veste in modo originale, è troppo bravo a scuola, è a rischio! Sembrerebbe che essere omologati alla massa renda mimetici e quindi protetti dall’aggressività altrui.
Sia i bulli che i bullizzati hanno alle spalle esperienze traumatiche che li hanno cambiati. Certe volte, riuscire ad aprire gli occhi e rendersi conto di essere dei bulli è shoccante, tanto che ci sono dei bulli che arrivano in terapia perché vogliono smetterla, sono sconvolti dal male che hanno fatto e sono tormentati dal senso di colpa e dal terrore di potere di nuovo ricascarci.
