I disturbi bipolari sono così chiamati per il presentarsi, nella stessa persona, di episodi depressivi e maniacali. Gli stati di umore opposti si alternano, il passaggio dall’uno all’altro può essere repentino, oppure avvenire nel lungo periodo con intervalli di tranquillità.
I disturbi bipolari si distinguono in:
– Disturbo bipolare I: la sintomatologia maniacale è prevalente
– Disturbo bipolare II: la sintomatologia depressiva è prevalente
– Ciclotimia: si alternano episodi ipomaniacali a periodi di lieve depressione.
La sintomatologia depressiva si manifesta con tristezza, perdita di interesse nei confronti di ciò che prima era considerato piacevole, sentimenti di colpa e disperazione, rallentamento psicomotorio e del pensiero, scarsa loquacità, scarso appetito, mimica improntata ad afflizione. Possono essere presenti deliri, i più comuni sono di rovina (si è convinti di essere molto poveri), colpa (si pensa di essere responsabili di condotte immorali o peccaminose), ipocondriaci (ci si sente ammalati delle più svariate sindromi).
La sintomatologia maniacale si manifesta con euforia o irritabilità, maggiore loquacità, agitazione psicomotoria, veloce successione dei pensieri, diminuito bisogno di dormire, mimica vivace ed improntata ad allegria, facile distraibilità. Vi possono essere presenti deliri, i più comuni sono deliri genealogici (si è convinti di avere di discendere da famiglie illustri), scientifici (si pensa di avere fatto importanti scoperte), religiosi (ci si identifica con una divinità, o si comunica con essa in via preferenziale) o erotomanici (si è amati da persone illustri).
La sintomatologia ipomaniacale ricorda quella maniacale, ma in forma più attenuata, sono assenti le manifestazioni deliranti e la compromissione non è così grave da compromettere il normale funzionamento sociale e lavorativo della persona.
I disturbi bipolari sono malattie con una forte componente biologica, i fattori genetici hanno cruciale importanza nella trasmissione della malattia.
Gli interventi più efficaci sono dati dalla combinazione di farmaci e psicoterapia. I pazienti in fase maniacale non riescono a trarre alcun beneficio dalla psicoterapia fino a quando non sono sotto controllo farmacologico per la tendenza a negare qualunque difficoltà psicologica. Le medicine maggiormente efficaci sono a base di carbonato di litio e carbamazepina.
La psicoterapia aiuta a prendere coscienza della ripresa delle fantasie di grandezza che preludono l’esordio dell’episodio maniacale. I soggetti, durante un episodio maniacale, possono intraprendere comportamenti sconsiderati che portano a sentimenti di colpa e vergogna al ripristinarsi di una situazione di equilibrio, sentimenti che è utile affrontare all’interno di un contesto protetto per permettere la tolleranza verso di essi. I pazienti in fase depressiva hanno bisogno di un supporto per accettare una visione realistica di sé stessi, valutare le proprie potenzialità e accettare di non corrispondere ad un modello irreale ed inavvicinabile.