Lo schizotipico è una persona piuttosto “strana”, e il particolare carattere è noto fin dalla gioventù. Già da bambini gli schizotipici sono solitari, eccentrici, non accettati e derisi dai coetanei. Da adulti sviluppano un modo di pensare del tutto originale. Sono convinti di avere delle doti speciali, una sorta di potere paranormale, che permette loro di prevedere gli eventi, di scorgere delle interessanti connessioni in fatti del tutto casuali.
Sono molto superstiziosi, attratti da fenomeni paranormali e loro stessi si sentono dei privilegiati, con dei poteri magici. Pensano di cambiare il corso degli eventi ricorrendo alla forza di volontà oppure a dei rituali magici. In casi estremi, hanno dei disturbi percettivi, che loro interpretano come visioni che sono segno di un particolare dono.
Bisogna considerare sempre la cultura di appartenenza del soggetto, perché per alcuni popoli può essere normale parlare con l’aldilà o praticare riti propiziatori. Il problema si ha quando l’atteggiamento del soggetto lo rende effettivamente insolito rispetto al suo gruppo di appartenenza!
Rapporti interpersonali
I rapporti interpersonali sono difficili, ed è molto raro avere amici per via della sospettosità che nutrono. Difficile per loro esprimere emozioni, essere affettuosi o semplicemente cordiali. Il loro aspetto non li aiuta di certo ad essere considerati persone normali, perché sono trasandati, a volte sporchi, decisamente fuori moda, con vestiti inusuali. Sono ansiosi in compagnia e, anziché sentirsi a loro agio a mano a mano che la conoscenza aumenta, diventano ancora più nervosi perché il loro disagio alimenta le idee sospettose. Sono consapevoli di essere diversi e possono sentirsi soli, per la loro difficoltà a relazionarsi, per la loro mancanza di abilità sociali, ma l’intimità, d’altronde, è problematica: in cuor loro preferiscono la solitudine.
Gli unici contatti che non sono fonte di ansia sono quelli con i famigliari. Con queste caratteristiche, è praticamente impossibile inserirsi in un gruppo, ad esempio scherzare con i colleghi, partecipare ad una cena. Per questo, si limitano ad interagire nei limiti dell’indispensabile.
Una banale conversazione con uno schizotipico è alquanto complessa. Può risultare difficile capire quel che veramente intendono dire perché i loro discorsi sono piuttosto vaghi, l’eloquio è ricco di vocaboli nuovi, inventati, o coniugano i verbi secondo una particolare originalità.
I sintomi inerenti l’ansia e la depressione li portano a cercare un trattamento, ma in realtà non si rendono conto che la loro sofferenza è legata ad un disagio molto più profondo, quello che appunto viene chiamato disturbo di personalità. In situazione di forte stress, possono addirittura perdere il contatto con la realtà, come se fossero schizofrenici, ma si tratta di episodi transitori, di qualche ora al massimo.