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Dott.ssa Alessandra Banche, Psicologa, Neuropsicologa, Psicoterapeuta Cognitivo- Comportamentale, Sessuologa, Pratictioner in EMDR.
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L’uomo in dolce attesa

Posted on 15 Dicembre 201810 Ottobre 2022 by Dott.sa Alessandra Banche

La società moderna ha cambiato i ruoli dei genitori all’interno della famiglia. Un tempo solo l’uomo lavorava fuori casa, mentre la donna era relegata alle incombenze domestiche e alla cura dei figli. Attualmente gli uomini sono più partecipi alla cura dei figli, tanto che nelle famiglie possiamo trovare l’uomo in dolce attesa. Ovvero egli finisce con il “simulare” alcuni sintomi della gravidanza quando la propria compagna è incinta.

Sindrome della couvade

Questo fenomeno si chiama “sindrome della couvade”, è da considerarsi una sorta di solidarietà. Il termine, di origine francese (che significa covare), era usato dagli antropologi per indicare i rituali che gli uomini di culture a noi lontane facevano per prepararsi alla nascita dei loro figli.

In alcune civiltà gli uomini si ritiravano nelle capanne adibite alla nascita (le nostre sale parto) per simulare il parto e, in alcuni casi, volevano essere viziati come se fossero loro le gestanti. In molti posti del mondo vigeva il divieto di consumare alcuni cibi, o di interrompere per un certo periodo la caccia. Tutti questi rituali avevano come obiettivo quello di proteggere il bambino dalle malattie o dagli spiriti.

Nelle culture occidentali invece prevaleva l’idea che gli uomini non dovevano parlare troppo della loro futura paternità. Però, a partire dagli anni cinquanta si sono raccolte alcune pubblicazioni che dimostravano come anche gli uomini soffrissero di nausea e dolori al ventre tanto che dal 1965 due psichiatri britannici (Trethowan e Conlon) hanno iniziato ad utilizzare ufficialmente il termine “sindrome della couvade”.

I sintomi

Sembrerebbe che un padre su cinque mostrerebbe i sintomi in questione, che viene però giustificato dagli uomini come la conseguenza di stress sul lavoro: dal punto di vista dell’opinione pubblica, non è possibile per un uomo ammettere di avere dei sintomi da “gravidanza”.

Uno studio recente ha registrato che i futuri padri lamentavano disturbi digestivi, alterazioni del sonno, mal di testa e stanchezza. Dal punto di vista psicologico, risultavano essere irritabili e con sbalzi di umore, il sonno era scarso e tormentato da incubi e tendevano a commuoversi facilmente.

Oltre a questi cambiamenti psicologici e ai malesseri, si sono riscontrati addirittura dei cambiamenti ormonali. Ad esempio anche nei maschi aumenta il livello di prolattina, l’ormone responsabile della produzione di latte nella donna. Invece il testosterone risulta più basso nei padri con figli rispetto a quelli senza. Il cortisolo, l’ormone dello stress, aumenta durante la gravidanza sia nella donna che nel suo compagno. Gli alti livelli di cortisolo sembra che aiutino entrambi i genitori a reagire con prontezza alle grida del loro neonato. Le stesse modificazioni ormonali sono state registrate in tutti gli animali in cui entrambi i genitori si occupano della prole, come i lupi, le volpi, e alcuni primati. Sembrerebbe che i sintomi della “co-gravidanza” si manifestano anche in partner omosessuali ma su queste coppie non esistono ancora degli studi ufficiali.

Un altro sintomo frequente è l’aumento di peso. Dalle interviste fatte i maschi che erano ingrassati (in media sei chili) spiegavano il fenomeno dicendo che la loro compagna preparava porzioni più generose, che erano soliti ad andare a cena fuori frequentemente oppure che in casa era più facile trovare delle leccornie da stuzzicare. Il fenomeno dell’aumento di peso nel maschio è stato riscontrato anche in alcune specie animali, i cui maschi si occupano dell’accudimento della prole. Gli etologi ipotizzano che questo meccanismo aiuti i maschi ad avere più riserve per occuparsi dei cuccioli dopo la nascita.

Interpretazioni

Ad oggi le interpretazioni sull’origine e la finalità della sindrome della couvade sono piuttosto controverse: c’è chi dice che possa essere causata da una sorta di invidia inconscia dell’uomo nei confronti della donna, dalla paura di perdere le attenzioni della partner dopo l’arrivo del neonato. Altra ipotesi è quella secondo cui l’uomo percepirebbe i feromoni, sostanze messaggere emanate dal corpo della partner incinta e trasportate dall’aria. Infine, potrebbe essere che gli uomini più sensibili mostrano maggiori attenzioni ai sintomi della donna, le riservano più cure subendo però delle alterazioni psicologiche. Insomma, il fenomeno è stato studiato ma non si capisce ancora chiaramente che utilità possa avere nella nostra specie.

Sembra però che valga la pena di sopportare tutta questa sofferenza! Il fatto che i maschi sempre più spesso si occupino dell’accudimento dei figli giova molto a questi ultimi: gli studi dimostrano che i figli di padri a loro attenti hanno meno problemi scolastici e comportamentali, e hanno maggiore equilibrio emotivo. Fortunatamente, proprio come succede per le donne, la maggior parte dei sintomi sono reversibili: dopo il parto, quando la donna ritorna come era prima, anche gli uomini migliorano.

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