Tutti noi abbiamo ormai ben presente come la coppia, ed il matrimonio, siano in crisi. È però altrettanto facile osservare che molto spesso, ad un primo matrimonio andato male, ne segue un secondo. Quindi, possiamo dire che superata la delusione, la persona riacquista speranza e ci ritenta. E’ pronta per il secondo matrimonio.
Dagli studi dei sociologi americani, sembra diventato raro rimanere con lo stesso partner per tutta la vita. Infatti, l’aspettativa di vita si è allungata e la società ci porta a desiderare di fare esperienze e ad affinare i nostri bisogni. Queste esigenze difficilmente sono realizzabili con lo stesso partner al nostro fianco che, col passare degli anni, a sua volta ha modificato il suo stile di vita ed i suoi desideri.
Tre tipi di matrimonio
Dall’America, dove tutto avviene velocemente, quindi anche il decidere di sposarsi e di divorziare (come fanno i personaggi famosi), arriva la notizia che idealmente una persona nella vita potrebbe avere bisogno di tre tipologie di matrimonio:
Il matrimonio rompighiaccio: questo è un matrimonio di prova, contratto quando si è ancora inesperti in ambito sentimentale. Serve appunto per “rompere il ghiaccio” e prendere confidenza con la vita matrimoniale. In genere questa unione termina con rappresaglie e delusioni.
Segue poi un secondo matrimonio, della fase “genitoriale”, tramite il quale si mettono al mondo dei figli e ci si prende cura di loro. Dura parecchi anni, fino a quando i figli vanno via di casa, e a questo punto resta da risolvere la “sindrome del nido vuoto”.
Quando si contrae il terzo matrimonio si pensa invece all’autorealizzazione, ovvero alla crescita personale, al compimento di progetti.
Situazione in Italia
In Italia la situazione matrimoniale è un po’ differente, difficilmente nella vita si contraggono tre matrimoni, ma due sono frequenti. Inoltre, spesso le coppie preferiscono una convivenza piuttosto che contrarre un vero e proprio matrimonio.
D’ora in poi, quando userò il termine “matrimonio” lo considererò equivalente a “convivenza” per l’intenso legame che entrambe le situazioni sottendono.
In Italia, durante il primo matrimonio si va via dalla casa dei genitori, si impara a vivere in coppia e si diventa genitori. Qualche anno dopo, quando i figli sono cresciuti, si sente il bisogno di realizzarsi, ma ci si accorge che il partner con cui si sta non è comprensivo con il desiderio di novità dell’altro. Pur a volta rimanendo tra gli ex coniugi affetto, si sente la necessità di frequentare qualcuno che possa accompagnare nel soddisfacimento di neonate esigenze o di bisogni che per causa di forza maggiore erano stati accantonati.
Dato che il successo di una relazione d’amore è il sogno di ogni essere umano, anche quando ci si impegna per la seconda volta, si spera di trovare il compagno giusto per percorrere insieme la vita, (che è la stessa motivazione che spinge a sposarsi la prima volta).
In entrambi i matrimoni l’attrazione fisica è molto importante, ma, se nel primo matrimonio l’obiettivo è quello di mettere al mondo dei figli, nel secondo si privilegia la complicità. Infatti, l’intimità soddisfacente per entrambi i partner è il collante della relazione.
Nel secondo matrimonio si tende a curare le ferite che derivano da quello precedente e si cerca di non commettere i medesimi errori. Pur partendo dai più nobili propositi, non sempre la seconda coppia raggiunge il successo sperato ma rischia di cadere nelle seguenti tre trappole.
Le trappole per il matrimonio
La prima trappola è lo strascico del primo matrimonio, quando uno dei due partner della nuova coppia è ancora invischiato con il suo ex. Anche se vi è stata una separazione “legale” non c’è stata la separazione dal punto di vista psicologico: l’ex occupa ancora troppo spazio nella testa e toglie energie preziose nella nuova vita. Insomma, se non si ha ancora digerito la separazione significa che non si è pronti per impegnarsi in una nuova relazione: meglio darsi del tempo per curare le ferite.
La seconda trappola che può far fallire il secondo matrimonio è l’idealizzazione dell’altro. A volte si vede l’altro non per come è realmente, ma per come lo si vorrebbe. Niente di peggio poi di voler cambiare l’altro per renderlo più adeguato ai nostri bisogni: è una battaglia persa!
La terza trappola consiste nel perseverare nello scegliere partner inadatti alla vita di coppia: ogni volta si cerca il partner ideale, ma poi si opta frettolosamente per uno inadatto pur di non rimanere soli, ci si accontenta di un partner di ripiego che sarà fonte di delusione per la vita di coppia. C’è il rischio di andare incontro ad un secondo divorzio e ad un terzo matrimonio!
In generale, se non si è invischiati nelle tre trappole descritte, la seconda coppia raggiunge migliori risultati in qualunque campo rispetto alla prima. Di solito, con il secondo partner si riesce a realizzare il progetto di vita che è fallito la prima volta.