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Dott.ssa Alessandra Banche, Psicologa, Neuropsicologa, Psicoterapeuta Cognitivo- Comportamentale, Sessuologa, Pratictioner in EMDR.
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I disturbi del sonno

Posted on 15 Dicembre 201812 Ottobre 2022 by Dott.sa Alessandra Banche

A quanto pare i disturbi del sonno preoccupano sempre più persone. Il sonno varia molto durante il corso della vita. I neonati non rispettano il normale ciclo sonno veglia, urlano nel cuore della notte e dormono beatamente di giorno. Crescendo, ci si adatta sempre più ai ritmi della natura, ma quando non si riesce a riposare bene si parla di disturbi del sonno.

La prima domanda da porsi, per capire se questo ci riguarda, è la seguente: “come sto da sveglio?”. Non è importante quante ore si dorme, ma che queste siano ristoratrici.

Spesso i disturbi del sonno sono un sintomo che accompagna le malattie psicologiche. Ad esempio, le persone ansiose hanno difficoltà ad addormentarsi, perché proprio quando arriva l’ora dell’addormentamento, sono impensieriti da tante preoccupazioni e si rigirano nel letto. I depressi tendono ad addormentarsi con facilità, anche molto presto la sera, ma poi si svegliano dopo una manciata di ore nel cuore della notte.

Il sonno varia con l’età

Il sonno varia con l’età e con le richieste della società. In tempi moderni non ci sono più le abitudini dei nostri avi, che andavano a letto al calar del sole per alzarsi all’alba. I ritmi della città agevolano soprattutto le esigenze dei giovani, che devono produrre di giorno e dedicarsi alla vita sociale la sera.

L’infanzia, l’adolescenza e l’anzianità vengono penalizzate dall’attuale stile di vita. Un neonato dorme dalle 16 alle 20 ore al giorno. Tra gli uno e i quattro anni questa esigenza diminuisce, si dorme 11, 12 ore al giorno e questo tempo diminuisce con la crescita. Gli adolescenti necessitano di circa 9 ore, gli adulti di 8. Anche gli anziani dormono circa 8 ore, ma il loro sonno è spezzettato durante la giornata dal pisolino pomeridiano, come fanno i bambini più piccoli.

Nei paesi caldi la tradizione della pennichella pomeridiana è presente anche tra gli adulti, nelle ore di maggior calura, quando sarebbe troppo faticoso lavorare. Per questo motivo, nei paesi caldi, gli adulti dormono meno ore la notte e spostano sul tardi il momento dell’addormentamento.

Quando il bambino diventa adolescente, sposta in avanti sia l’ora in cui si addormenta, sia quella in cui si sveglia. Da studi recenti sembrerebbe che gli orari scolastici non siano in sintonia con le esigenze di sonno degli adolescenti che, per loro natura, tendono ad addormentarsi tardi ma avrebbero bisogno di dormire di più al mattino. Per andare incontro a questa necessità, in Finlandia un progetto sperimentale ha spostato l’orario di ingresso scolastico alle 10 anziché alle 8: si è notato un aumento del rendimento scolastico dei ragazzi. Purtroppo, questi ritmi non sono invece in sintonia con quelli degli insegnanti!

Quando si diventa anziani si invertono i ritmi, ci si addormenta molto presto, a volte quando c’è ancora la luce del sole, per svegliarsi quando è ancora buio senza riuscire a riaddormentarsi.

I problemi del sonno possono esserci a qualunque età

È bene ricordarsi che i problemi del sonno possono iniziare a qualunque età: i piccoli devono imparare a regolare i propri ritmi, gli adolescenti spesso fanno i conti con una carenza di sonno cronica, nell’età adulta bisogna riuscire ad addormentarsi mentre da anziani ci si deve adeguare ad avere un sonno spezzettato.

Diventando anziani invece cambia la percezione del proprio sonno, spesso si è convinti di dormire molto meno di quanto si fa in realtà. L’anziano pensa di dormire troppo poco perché non riesce a riposare ininterrottamente tutta la notte, ma in realtà non tiene conto che anche durante la giornata tende a dormire, e questo garantisce comunque un riposo. Addirittura, potrebbe accorgersi di dormire oltre le 8 ore se sommasse tutti i momenti di sonno avuti in una giornata. È solo un pregiudizio quello secondo cui le ore di sonno debbano essere concentrate in un unico blocco, quel che conta è la somma.

Dormire poco o male ha effetti negativi sulle capacità cognitive delle persone: ne risentono la memoria, l’attenzione, l’apprendimento. Inoltre, quando si dorme poco si tende ad ingrassare di più perché il metabolismo rallenta.

Le cause dell’insonnia

Una delle cause di insonnia sembrerebbe la troppa esposizione alla luce artificiale della società moderna, che fa perdere il ritmo sonno veglia dettato dalla luce solare. Inoltre, stare al computer a lavorare fino al tardo pomeriggio e la sera rende ancora più difficile l’addormentamento.

Altro motivo di stress legato al sonno può essere avere al proprio fianco un partner che russa, o che si agita durante la notte. Per chi se lo può permettere, una buona soluzione potrebbe essere avere due letti da una piazza e mezza separati, come si usava nel passato.

Sembrerebbe che l’unica ricetta per un buon riposo sia quello di ascoltare le esigenze del proprio corpo, cosa che purtroppo non sempre i nostri impegni ci permettono di fare.

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