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Dott.ssa Alessandra Banche, Psicologa, Neuropsicologa, Psicoterapeuta Cognitivo- Comportamentale, Sessuologa, Pratictioner in EMDR.
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Conflitto di coppia

Posted on 15 Dicembre 201810 Ottobre 2022 by Dott.sa Alessandra Banche

Il conflitto fa parte di qualunque relazione umana. Perciò, non è produttivo cercare di evitare i conflitti, ma è meglio saperli risolvere qualora insorgano. Questo discorso vale anche per il conflitto di coppia. Sapere affrontare i conflitti premia, perché permette di godere di relazioni soddisfacenti, cercare di evitarli a tutti i costi non garantisce invece la stessa serenità.

Le reazioni nel conflitto di coppia

Se siete molto spaventati di fronte ai conflitti, può essere un segnale della vostra incapacità nell’affrontarli: li vivete come ingestibili e causa di sofferenza emotiva.

Durante un conflitto si possono manifestare varie reazioni. C’è chi tende a prevaricare l’altro attraverso l’aggressività, per poi sentirsi in colpa. C’è chi tende ad essere accondiscendente e preferisce subire, per poi sperimentare impotenza e umiliazione. Entrambe queste reazioni portano sempre a stare male.

Il vostro modo di reagire ai conflitti in parte è determinato da cosa avete imparato dai vostri genitori: tendiamo a riproporre nella vita adulta ciò che abbiamo appreso nell’infanzia, anche se questo potrebbe non piacerci! Però, abbiamo molte possibilità per migliorarci ed evitare di riproporre ai nostri figli un modello che a noi per primi non piace.

Come affrontare il conflitto di coppia

Come potete fare per gestire meglio i vostri conflitti di coppia?

Per prima cosa bisogna rendersi conto di essere arrabbiati! Quando siete arrabbiati sentite questa spiacevole emozione anche nel vostro corpo, siete più tesi, il battito del cuore accelera, il respiro è affannato. Se siete arrabbiati il vostro organismo si prepara ad attaccare, vi fa vedere l’altro come un nemico e ovviamente rende impossibile trovare un accordo (chi vorrebbe andare d’accordo con il proprio nemico? L’istinto è quello di prevaricarlo).

Se, nonostante la rabbia, siete in grado di affrontare una discussione potete farlo, altrimenti meglio posticipare a quando la rabbia sarà scesa un po’.

Ricordatevi che se voi siete arrabbiati, probabilmente lo è anche il vostro partner, che sarà meno comprensivo e disponibile del solito. Per questo, quando parla, bisogna permettergli di sfogarsi senza interromperlo. Quanto fastidio da essere interrotti mentre ci si esprime? Quando lui avrà finito, allora ci sarà spazio anche per voi.

Mentre ascoltate l’altro, provate a mettervi dal suo punto di vista, a riconoscere le sue emozioni e le cause di esse. Non dobbiamo essere d’accordo con lui, ma capirlo.

Quando arriva il momento di esprimere la vostra opinione, non accusate o attaccate l’altro, ma ditegli come vi sentite (in genere non bene!) e che cosa vi aiuterebbe a stare meglio. Tenete presente che anche se il vostro partner vi ha fatto arrabbiare, comunque lo amate. Non siete d’accordo con una sua idea o un suo comportamento, ma non dovete svalutarlo per questo.

La colpa è sempre di entrambi

È bene ricordare che in qualunque discussione con il vostro partner, siete in due ad essere implicati e anche voi avete una parte di responsabilità nel malinteso. Purtroppo, durante un litigio si è spesso convinti di avere pienamente ragione, ma tale punto di vista non può portare ad un accordo.

Evitate di rivangare episodi passati. Affermazioni del tipo “sei sempre il solito”, “sono anni che fai gli stessi sbagli” porta l’altro a sentirsi accusato e senza vie di uscita: anziché venirvi incontro potrebbe intestardirsi.

Dopo un equo scambio di idee, si può cercare una soluzione per il futuro, ma solo se siete entrambi sufficientemente calmi. Se i toni della discussione sono ancora accesi, è meglio fermarsi onde evitare di perdere il controllo: quello dei due che è meno infastidito dovrebbe proporre all’altro di rimandare la ricerca di una soluzione.

Mentre si cerca di placare la rabbia, non bisogna rimuginare perché questo fa accumulare risentimento, ma è meglio pensare ai pregi dell’altro, alle cose belle fatte insieme, ai vantaggi che abbiamo nel formare una coppia proprio con lui.

Provate a notare che in voi, oltre alla rabbia, in questi momenti ci sono anche altri sentimenti negativi. Ad esempio, potreste sentirvi tristi per non sentirvi capiti oppure potreste provare ansia per non sentirvi amati. Ricordate che questi sentimenti spiacevoli che si aggiungono alla rabbia non sono stati causati dal vostro partner, ma dal vostro modo inadeguato di reagire ad una discussione all’interno della coppia.

Ci vuole grande maturità per sapere distinguere quanto un malessere è legato al conflitto nella coppia, oppure è dovuto alla vostra personalità, alle vostre esperienze passate, alla vostra educazione e a come si sta svolgendo la vostra vita nel presente. Avrete notato tutti quanti che ci sono periodi in cui siete tranquilli, non vi interessa proprio litigare con l’altro ed è facile trovare un accordo. In altri momenti, al contrario, quando non state emotivamente bene, tendete a reagire esageratamente ad ogni contrarietà. Se questo aspetto di voi non vi piace, provate a lavorarci su per migliorarvi, non è mai troppo tardi…

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