Il binge eating è una malattia verso cui sorge un grande interesse a partire dagli anni ’90. Esso è il disturbo dell’alimentazione incontrollata, ovvero, il sintomo principale è l’assunzione di cibo in eccesso rispetto alle proprie necessità.
Tale disturbo si differenzia dalla bulimia per l’assenza di condotte eliminatorie (fenomeno del purging). Il cibo viene assunto come cura contro qualunque avversità (tristezza, rabbia, ansia, noia, incapacità a risolvere i problemi). Il malato, senza rendersene conto, tenta di risolvere il suo disagio con una condotta che non lo porterà a raggiungere i suoi obiettivi, ma solo all’evitamento della fatica di mettere a punto soluzioni appropriate. Tale condotta calma temporaneamente alcuni malesseri, quali tensione, ansia, rabbia. Inoltre, il cibo nella nostra società, è un bene facilmente reperibile.
Molte persone che soffrono di binge eating sono obese, ma il fatto di avere un eccesso ponderale non implica per forza soffrire di binge. Infatti, le persone obese possono avere dei problemi metabolici o altre disfunzioni che li portano ad accumulare grasso nonostante la loro alimentazione sia apparentemente adeguata. Inoltre, è ormai risaputo che le cellule delle persone obese sono ingigantite rispetto a quelle delle persone con peso normale, questa particolare grandezza è una caratteristica presente già nell’infanzia ed è difficilmente correggibile, anche con un’alimentazione bilanciata.