Lo stress è una tensione interiore che si origina quando dobbiamo adattarci alle pressioni che agiscono su di noi. Si suddivide in eustress (lo stress positivo) e distress (lo stress negativo).
Siamo in eustress quando abbiamo la giusta tensione per lavorare. L’eccessiva tranquillità si tradurrebbe col tempo in disagio oppure in mancanza di iniziativa per affrontare le incombenze quotidiane e gli imprevisti. Un giusto stato di eustress è piacevole, ci rende frizzanti e limita i danni del distress. Se lo stato di tensione si protrae per troppo tempo, entriamo in distress, con conseguenti danni al sistema endocrino ed immunitario.
Le persone che sviluppano il distress sono convinte che per vivere bene bisogna evitare la fatica, essere apprezzati da tutti, dimostrare di essere i migliori, avere sempre il controllo su sé stessi, evitare i conflitti, assumere una posizione di comando, avere trascorso un’infanzia felice. Questa visione distorta della vita li porta ad affaticarsi eccessivamente per raggiungere gli standard prestabiliti, ad agitarsi per risolvere anche piccole questioni.
Le principali cause dello stress sono piccoli e grandi eventi imputabili all’ambiente esterno legate al lavoro, allo stile di vita. È molto importante tenere a mente che non sono i fatti in sé a stressarci, ma piuttosto gli atteggiamenti e le idee riconducibili al nostro carattere: gli stimoli esterni possono essere considerati “scatenanti” delle reazioni per cui noi siamo predisposti!
Segnali corporei dello stress
Il nostro corpo ci avvisa in tempo se stiamo entrando in eccessiva tensione attraverso dei campanelli d’allarme ma non sempre li ascoltiamo perché siamo presi dalla frenesia quotidiana. Lo “stressato” in genere presenta reazioni fisiche, psicologiche e comportamentali.
A livello organico potremmo provare: tensione muscolare, cefalea, digestione difficile, secchezza delle fauci, stanchezza senza motivo evidente, palpitazioni cardiache, pruriti e pizzicori della pelle, diminuito interesse sessuale.
Dal punto di vista emotivo: ansia e stato di allarme, senso di urgenza, depressione, perdita della gioia di vivere, senso di debolezza, vertigini, irrealtà, calo della memoria, calo della concentrazione, calo dell’attenzione, disturbi del sonno, voglia di abbandonare tutto.
Dal punto di vista psicoemotivo: manifestazioni di incertezza e di insicurezza, irrequietezza, facile irritabilità, suscettibilità, manifestazioni di diffidenza, peggioramento dei rapporti sociali, uso di psicofarmaci e di alcool, uso o aumento del numero di sigarette.
Quando questi campanelli d’allarme si fanno sentire (nella vita moderna è piuttosto frequente) è meglio fermarsi per “ricaricarsi” altrimenti col tempo saremmo costretti a far fronte a conseguenze ben più spiacevoli. Infatti, è bene ricordare che uno stress protratto può portare a problematiche serie quali diabete, ulcera, ipertensione, infarto e cancro.