Come illustrato nell’articolo “Disfunzioni sessuali” presente sul sito, la risposta sessuale è suddivisa in quattro fasi: fase del desiderio, fase dell’eccitamento, fase dell’orgasmo e fase di risoluzione. In ognuna di queste fasi si possono collocare dei disturbi sessuali. Nel presente articolo tratterò i disturbi del desiderio sessuale.
I disturbi della fase del desiderio sessuale sono di tre tipi:
– troppo desiderio;
– poco desiderio;
– desiderio in luoghi inappropriati.
Il desiderio sessuale viene definito “ipoattivo” se è caratterizzato da insufficienza o assenza di fantasie sessuali o di desiderio di attività sessuale, che causa difficoltà interpersonali. Lo scarso desiderio può essere limitato ad una situazione o ad un partner, oppure essere globale.
Le persone con desiderio ipoattivo non prendono l’iniziativa, sono riluttanti a partecipare all’attività sessuale e provano sollievo se manca l’opportunità di fare del sesso. Chi soffre di questo disturbo ha maggiori possibilità di vivere relazioni sentimentali instabili, insoddisfazione coniugale e separazioni.
Il disturbo del desiderio sessuale può essere causato anche da una vera e propria “avversione sessuale”, che porta all’evitamento del contatto sessuale con il partner. Il paziente prova ansia e disgusto di fronte alle opportunità sessuali, e per evitarle, adotta strategie di copertura, come trascurare il proprio aspetto, andare a dormire presto, dedicare tanto tempo ad attività lavorative.
La frequenza dei rapporti
Non esiste una frequenza di rapporti sessuali considerata “normale” in una coppia. Mancando dei dati normativi, la diagnosi del disturbo si fonda basandosi sulle caratteristiche della persona, su fattori interpersonali, sulle condizioni di vita e sul contesto culturale.
Un disturbo della fase del desiderio è considerato tale se provoca disagio o sofferenza ad uno od entrambi i componenti della coppia, oppure, li espone a comportamenti considerati poco appropriati al loro contesto di vita. È importante valutare con attenzione la causa del disturbo per poterlo risolvere: l’apparente scarso desiderio di un partner potrebbe invece nascondere il bisogno eccessivo di sesso da parte dell’altro. Oppure, l’avversione sessuale di un coniuge potrebbe essere dovuta alla scarsa igiene dell’altro. Evitare rapporti sessuali con il partner potrebbe essere segnale di patologie individuali, come ansia, depressione, difficoltà di eccitazione o a raggiungere l’orgasmo.
Il partner giusto
Fin dall’inizio è importante scegliere il partner giusto, rispettando alcuni requisiti fondamentali:
– il contatto con la sua pelle ci fa stare bene,
– deve essere compatibile con la nostra organizzazione di personalità (andare d’accordo),
– deve condividere alcuni valori ( sono quelli che tirano fuori dai guai insieme).
In amore è perciò consigliabile trovarsi bene sin da subito, anziché accontentarsi nella speranza che l’altro col tempo cambierà. Inoltre, è bene ricordarsi che ogni coppia ha bisogno di prendersi del tempo per fare l’amore (la fretta non aiuta).