L’ipersessualità è l’abitudine a ricercare rapporti sessuali in modo frequente, impulsivo ed incontrollabile. Attualmente non è possibile fare una diagnosi di “ipersessualità” perché non è stata classificata come un disturbo psichiatrico a sé stante ma è riconosciuta come un sintomo che caratterizza malattie più complesse, quali disturbi dell’umore (bipolari), disturbi di personalità o demenze. La vita sessuale di una persona può essere definita malata solo se arreca danno o sofferenza a sé o agli altri, causandone infelicità.
Le persone che hanno un comportamento caratterizzato da ipersessualità vivono il sesso come un modo per ridurre l’ansia o le tensioni: si fa sesso non per piacere, ma perché si sta male se non lo si fa! Se non possono dare sfogo al loro impulso si sentono inquiete, hanno difficoltà ad addormentarsi, hanno sbalzi di umore. Si sperimentano sintomi quali l’astinenza (sto male se non posso fare sesso), o la tolleranza (ho bisogno di farlo più frequentemente), al pari di dipendenze quali l’alcolismo o la tossicodipendenza.
In molti casi il bisogno di sesso viene soddisfatto in relazioni stabili, ma è facile perdere freni inibitori e cercare partner occasionali, prostitute o visitare siti porno. La diffusione di internet ha peggiorato la situazione, perché è più facile, e discreto, procurarsi facilmente il sesso (ad esempio attraverso siti porno o contattando escort on line).
Dare sfogo alla pulsione può mettere a rischio la propria incolumità: si può venire picchiati o derubati da partner sessuali conosciuti poche ore prima in un locale, si può venire ricattati, si possono contrarre malattie sessualmente trasmissibili.
Il malessere colpisce anche la vita di relazione. Si fatica a mantenere una relazione stabile, sia per le richieste eccessive che vengono fatte al partner, sia per la tendenza a tradirlo.
Si passa molto tempo a pensare al sesso: come trovare un partner, come fare per incontrarlo… Seguono anche difficoltà lavorative sia perché ci si concentra poco sul lavoro (il principale interesse diventa organizzare i propri incontri), sia perché, ovviamente, i partner sessuali sono scelti anche all’interno dell’ambito lavorativo.
Non raramente si incorre in complicanze legali (basta pensare allo stalking, ora riconosciuto come reato).
All’inizio questo comportamento sembra essere divertente, entusiasmante, ma col tempo ci si rende conto che una forte dipendenza non permette di utilizzare i freni inibitori che eviterebbero di agire “quando proprio non è il caso”! Le persone si rendono conto di avere un problema, e chiedono aiuto, quando il loro comportamento ha avuto conseguenze negative, quali divorzi, rischio di perdere l’affidamento dei figli, problemi sul lavoro o l’incolumità personale è stata messa a rischio. Finché si assaporano solo i vantaggi dell’ipersessualità non si è motivati a smettere, perché non si è in grado di vedere quanta sofferenza provoca a sé stessi e alle altre persone.