Il paranoide vive nella convinzione di subire dei complotti: non può fidarsi di nessuno! I paranoidi sono costantemente impegnati dalla ricerca di prove a favore dei loro sospetti. Non possono abbassare la guardia perché potrebbero essere sopraffatti da chi vuole fare loro del male. Analizzano ogni dettaglio che possa dare loro ragione e interpretano ogni fatto della realtà secondo la loro bizzarra visione.
Non immaginano cose irreali, ma distorcono il significato di ciò che realmente accade. Ad esempio, se ricevono una telefonata da una persona che ha sbagliato numero, essi la interpretano come il tentativo da parte di qualcuno di controllarlo, di vedere se è in casa e se avrebbe risposto al telefono…
Sono riservati, non raccontano nulla di sé perché tutto quel che diranno potrà essere loro ritorto contro. Difficilmente hanno amici, data la difficoltà a fidarsi degli altri. Non è possibile fare loro alcun tipo di osservazione, che sarebbe vissuta come attacco personale. Si offendono facilmente e perdonano difficilmente, rinfacciando ad altri presunti torti subiti chissà quanto tempo prima. Il coniuge è chi più di tutti soffre di questo atteggiamento perché non è mai abbastanza degno di fiducia.
Col tempo sviluppano una corazza che li rende inaccessibili e li protegge da una bassa stima di sé. Il loro stesso atteggiamento di persona inavvicinabile non è altro che una difesa nei confronti di sentimenti di inadeguatezza. Sono timorosi dell’autorità, di chi considerano socialmente superiore e sono tendenzialmente convenzionali alle regole.
Il paranoide non si rende conto di essere malato. Quando si rivolge ad un terapeuta, lo fa perché costretto da altri, generalmente dal partner, che esasperato minaccia di lasciarlo se non la smetterà con le sue strambe idee. È inadatto alla psicoterapia di gruppo, data la riluttanza ad aprirsi agli altri, ma si possono ottenere risultati con la psicoterapia individuale, anche se il terapeuta deve essere molto bravo a conquistarsi la fiducia e a resistere a delle ingiuste accuse.