Le vertigini sono date dalla spiacevole sensazione di “avere la testa che gira”. Quando si ha una vertigine tutto ciò che è attorno a noi ci sembra instabile, e percepiamo i nostri movimenti in modo distorto. Certe volte ci può sembrare di perdere l’equilibrio e di cadere.
Le vertigini sono davvero molto fastidiose, e non sempre è facile trovare la cura giusta, perché non è semplice scoprirne la causa. Tra le cause più comuni, ci possono essere malattie vascolari, ipertensione, otite, traumi cranici, compressioni del nervo vestibolare.
Nella maggior parte dei casi, la malattia che induce la vertigine è localizzata nell’orecchio, dato che è un organo anche impiegato al mantenimento dell’equilibrio. Gli specialisti indicati per questo tipo di problemi possono essere l’otorino, il neurologo, il fisioterapista, l’oculista.
Vertigini psicologiche
Accade però che, in alcuni casi di vertigine, non venga riscontrata alcuna causa organica, ma questo sintomo nasconda una sofferenza emotiva. Per questo viene consigliato l’intervento di uno psicoterapeuta.
Mi è capitato di curare alcune persone che venivano a chiedere aiuto allo psicoterapeuta, dopo essere state da altri specialisti invano.
Il paziente descrive il sintomo come molto fastidioso. La persona ha sempre una sensazione di avere una sorta di “centrifuga” nella testa. Le vertigini si accompagnano spesso al timore di poter perdere l’equilibrio e di cadere, di non avere padronanza delle proprie gambe. Così si iniziano ad evitare i luoghi che si reputano pericolosi per il proprio equilibrio. Si va in confusione quando si è negli spazi grandi o affollati. Certe volte ci si spaventa, sperimentando tachicardia, la sensazione di avere il respiro corto, magari vampate di calore e sudorazione. Si preferisce rinunciare alle passeggiate in montagna, a fare sport. A volte si evita di andare nei locali per il fastidio di vedere tutto intorno a sé che gira. Nonostante tutti questi accorgimenti le vertigini persistono, allora si cerca di uscire il meno possibile, ma questo non fa che alimentare la propria ansia.
Andare dallo psicoterapeuta può rappresentare l’ultima spiaggia (“tentiamo pure questo, tanto ormai le ho provate proprio tutte!…”), ma implica anche un atto di coraggio perché accettare di fare una psicoterapia, anche se breve, significa mettersi in gioco. Attraverso i colloqui il paziente, prima completamente concentrato sul suo sintomo, nota quanto è arrabbiato, e quanto la rabbia, repressa, provochi strani giramenti di testa. Capendo la causa molti pazienti sono riusciti a far smettere alla loro testa di girare, e a tornare ad avere una buona qualità di vita.