La nascita di un figlio porta grossi cambiamenti all’interno di una famiglia, che sono vissuti in modo particolarmente coinvolgente dalla madre, che può sviluppare la depressione post partum. Durante la gravidanza il fisico subisce evidenti trasformazioni, la donna può sentirsi poco desiderabile o attraente per questo. Le forti alterazioni ormonali hanno ripercussioni sul tono dell’umore, la donna diventa molto sensibile. Dopo la nascita del bambino, nonostante la grande gioia provata, la mamma si sente stanca, teme di non essere adeguata ad assumere il ruolo genitoriale. L’umore gioca strani scherzi, può tendere alla tristezza, forti oscillazioni si registrano durante la giornata, fino a portare a crisi di pianto improvvise e apparentemente inspiegabili.
Il 70% delle neo-mamme prova il fenomeno del “baby-blues”, una sintomatologia che si risolve in qualche settimana. Essa è caratterizzata da crisi di pianto, disturbi del sonno, da considerarsi risposte alla nuova situazione da affrontare. Questo fenomeno non è grave, è assai comune e si differenzia dalla vera e propria depressione post-partum.
La depressione post-partum si manifesta nel 10% delle donne che hanno avuto un figlio, il suo esordio è a circa quattro settimane dopo il parto, ma sono stati osservati casi in cui il disturbo si presenta tardivamente (anche molti mesi dopo il parto).
I sintomi che possono fare sospettare l’insorgere di una depressione post-partum sono i seguenti (essi devono essere protratti nel tempo):
– sentirsi quasi sempre irrequiete
– sentirsi tristi, depresse
– avere voglia di piangere
– astenia (sensazione di mancanza di forze)
– cefalee
– dolori addominali
– tachicardia
– insonnia
– calo ponderale o
– alimentazione eccessiva con aumento di peso
– difficoltà di concentrazione e memoria
– preoccupazione costante nei confronti del bambino
– sentimenti di colpa
– scarsa stima di sé
– timore di fare del male al bambino o a sé stesse
– perdita di interesse nei confronti di attività piacevoli.