La lotta contro l’agorafobia per me è stata dura, ma ho fatto molti miglioramenti, sono orgogliosa di questo perché è stato solo merito mio. Il mio percorso non è stato tutto in salita, ho avuto momenti di stasi, altri in cui avevo l’impressione di peggiorare, ero troppo stanca per sforzarmi ad uscire di casa, altri di tristezza in cui non mi interessava vedere nessuno, ero scoraggiata perché avevo l’impressione che i miei sforzi fossero vani. Mi è capitato, dopo lunghi periodi di benessere, di avere una ricaduta, di avere un attacco di panico e ricominciare a pensare che non sarei mai stata come le altre persone.
Cosa mi ha permesso di non cedere? L’avere la possibilità di autovalutarmi, di monitorare i risultati raggiunti. Il rileggere il mio diario mi ha aiutato a ricordare i progressi fatti e le relative fatiche, a non smettere di essere orgogliosa di me. Mi è capitato di stupirmi rileggendo il mio diario, di sorridere di fronte ai miei passati timori ed insicurezze, di sorprendermi per avere raggiunto traguardi inaspettati. Ripensando ad alcuni anni fa, non posso smettere di complimentarmi con me stessa per avere lottato contro la mia ansia, in una lotta che inizialmente appariva impari. Altro fattore che mi ha permesso di non cedere è stata la mia capacità di guardare avanti, immaginare vividamente i miei obiettivi, figurarmi una vita senza ansia. Nella sezione del mio diario dedicata ai vantaggi avevo scritto: vincere l’agorafobia implica il poter viaggiare senza essere accompagnati, fare la spesa al supermercato, sopportare le code, andare al cinema, stare fuori casa intere giornate, fare cene al ristorante… cose a cui tengo ma che la mia ansia non mi permetteva di godere pienamente.
Quando pensavo di non farcela immaginavo cosa potevo perdere e trovavo la forza di combattere ancora.
Conclusioni…
Gli esperti dicono che noi ansiosi non potremmo mai liberarci completamente dell’ansia perché essa dipende da fattori genetici, dalle nostre esperienze di vita, dal modo di interpretare i fatti. Forse è vero, ma abbiamo tutti gli strumenti per poterla affrontare, per vivere comunque la nostra vita. Mi capita ancora oggi di affrontare degli stati d’ansia, soprattutto in periodi in cui sono più triste e stanca del solito ma, come ti ho raccontato all’inizio del nostro percorso, li affronto bene. Quando ho avuto il mio primo attacco di panico ho seriamente pensato che non avrei mai combinato nulla perché ero una persona malata, ma a posteriori ti posso assicurare che non è stato così: sono una persona adeguata a vivere nel mio ambiente.
La lotta continua. Spero che la mia esperienza ti abbia aiutato a capire meglio cos’è l’ansia e che ti dia un po’ di coraggio per combatterla o per aiutare chi ti sta accanto.