Il provare paura è vantaggioso perché aiuta l’organismo a reagire al pericolo. Quando abbiamo paura di fronte ad uno stimolo minaccioso, possiamo fuggire oppure attaccare ciò che ci spaventa.
Sensazioni fisiche
Per scappare, o per aggredire, è indispensabile preparare il nostro corpo, sarebbe parecchio difficile combinare qualcosa da rilassati! Per questo, senza accorgercene, inspiriamo una maggiore quantità di aria per ossigenare i tessuti. Il nostro cuore batte all’impazzata, lo sentiamo pulsare così violentemente che sembra debba uscirci dal petto ma è indispensabile irrorare velocemente di sangue alcuni tessuti. I nostri muscoli si irrigidiscono perché dobbiamo essere pronti a scattare. Lo stomaco si chiude: sarebbe poco opportuno sprecare energie per la digestione, in vista del pericolo.
Le reazioni fisiche che accompagnano l’emozione della paura erano molto funzionali in epoche antiche, quando i nostri antenati affrontavano quotidianamente situazioni che mettevano a rischio la loro vita. Nella società moderna è molto difficile trovarsi in balia di nemici che vogliono farci la pelle, di animali che vogliono mangiarci, ma di fronte al pericolo continuiamo a reagire con simili modificazioni fisiologiche.
Le persone che soffrono d’ansia provano, di fronte all’oggetto fobico, le stesse sensazioni di chi si trova di fronte ad un pericolo reale. Per il fobico, la situazione o l’oggetto ansiogeno rappresentano una minaccia, essi sanno che la paura è del tutto irrazionale, ma proprio non riescono a controllare le loro reazioni.
Da dove origina una fobia
La fobia ha sempre un’origine nella storia della persona, che ha imparato, per i più svariati motivi, ad essere spaventato dall’oggetto fobico. Alcune volte, il paziente ha vissuto un’esperienza traumatica in relazione all’oggetto, altre volte, qualcuno, in genere i genitori, gli ha insegnato ad averne paura. Ad esempio, non è insolito conoscere chi ha sviluppato la fobia dei cani dopo essere stato morso da uno di essi in tenera età, oppure, chi ha sviluppato fobie sociali per avere avuto dei genitori chiusi rispetto al mondo esterno.