Ripensando alla mia esperienza, ricordo che ho presto imparato quanto fosse importante controllare la respirazione.
Quando ero in preda ad un attacco d’ansia, inizialmente non sapevo come gestirlo. Ero preoccupata per il mio stato di disagio, la preoccupazione alimentava ulteriore preoccupazione. Era evidente che lasciarsi andare a pensieri catastrofici (starò malissimo, farò una pessima figura), non portava ad alcun vantaggio, come non lo portava esasperare le mie sensazioni fisiche (il cuore batte troppo forte, sto sudando tanto, mi gira la testa). In questi casi sarebbe stato meglio tranquillizzarmi, ma come? Nel modo più semplice e immediato: respirando molto lentamente, usando la respirazione addominale, facendo dei piccoli respiri.
Come si fa la respirazione addominale
La respirazione addominale viene fatta con la pancia, a differenza della respirazione pettorale che viene eseguita all’altezza del torace. Si devono eseguire dei respiri brevi, lenti, il torace non si deve muovere, ma solo l’addome. Quando iniziavo ad eseguire la respirazione addominale il più lentamente possibile sentivo la tensione abbassarsi, ma avevo la sensazione di soffocare. Questo mi succedeva perché durante un attacco di panico si ha “fame d’aria”, si percepisce il bisogno di inspirare più aria andando così in iperventilazione. Diminuendo l’afflusso d’aria, sperimentavo soggettivamente di non avere ossigeno sufficiente, ma si trattava soltanto di una sensazione.
Bisogna allenarsi
Quando mi spiegarono l’importanza della respirazione addominale e come si faceva, iniziai ad allenarmi. Questo tipo di respirazione è un po’ difficile, “innaturale” per questo ci vuole del tempo per diventare bravi. Tutti i giorni mi sedevo nella mia poltrona preferita, chiudevo che occhi e mi concentravo solo sulla mia respirazione. Ogni giorno vi dedicavo circa venti minuti, e in poco tempo diventai bravissima. Così, ogni volta che mi sentivo un po’ agitata, sentivo il cuore accelerare, il sudore freddo… insomma quando iniziava un attacco d’ansia, anziché farmi prendere dalla disperazione, riuscivo a pensare “so cosa devo fare per stare meglio: la respirazione addominale!” Dopo qualche minuto di esercizio l’ansia era sotto controllo.
devo stare attenta al respiro
Ora sono diventata così brava che non ho neppure bisogno di pensare “devo stare attenta al respiro”, perché per me è ormai un qualcosa di automatico che “parte” non appena il mio corpo ne sente la necessità. Sono davvero soddisfatta.