Come ti ho raccontato nell’articolo “Aurora inizia a curarsi” (parte I), dopo il mio primo attacco di panico, ho avuto un periodo in cui sono stata agorafobica, ovvero, mi spaventava allontanarmi di casa da sola, o stare in un luogo affollato, per paura di avere un altro attacco di panico. Le situazioni ansiogene non avevano per me lo stesso valore, vi erano cose che riuscivo ad affrontare, con un disagio quasi impercettibile, e altre che non potevo affrontare nemmeno con l’immaginazione, perché lo stato d’ansia che mi inducevano sarebbe stato intollerabile.
La mia “scala delle paure”, che contiene le paure di Aurora, è formata da 18 situazioni ad intervalli di 5-10 l’una dall’altra, risalente a quel periodo era pressappoco così:
La scala delle paure
0 Essere a casa mia, da sola o in compagnia
5 Uscire di casa da sola, e allontanarmi di 50 metri
10 Uscire di casa da sola, e allontanarmi di 100 metri
15 Uscire di casa da sola, allontanarmi di oltre 100 metri e attraversare una
strada con elevato traffico
20 Andare al supermercato a 200 metri da casa, piuttosto affollato
25 Fare la coda alla posta per 10 minuti
30 Guidare da sola per 15 minuti
35 Passeggiare da sola in centro per 30 minuti
40 Passeggiare da sola in centro per 1 ora
45 Guidare da sola per oltre 30 minuti
50 Prendere l’autobus e fare un viaggio di oltre 30 minuti
55 Stare fuori casa una mattinata da sola
60 Cambiare più mezzi pubblici e fare un percorso di oltre un’ora
65 Stare in un’aula affollata per un ora
70 Stare in un’aula affollata per due ore
80 Stare fuori casa una giornata da sola
90 Fare da sola un viaggio in treno di oltre 100 Km
100 Viaggiare da sola, allontanarmi di oltre 50 Km per recarmi in un posto in cui non sono mai stata
Come allenarsi
Per quel che mi riguarda, le situazioni a cui corrispondeva un livello d’ansia inferiore a 30 potevano essere affrontate senza particolari problemi: mi comportavano del disagio, agitazione, ma tutto ciò era tollerabile. Si trattava di uscite limitate nel tempo, inferiori ai 30 minuti, avevo la garanzia che qualunque cosa potesse succedere, la mia casa (il mio rifugio) era facilmente raggiungibile.
Le situazioni corrispondenti ad un livello d’ansia da 35 a 70, erano più difficili da affrontare (ovviamente, minore era il livello, minore era il disagio), e, nonostante il solo pensiero di fronteggiarle destava in me preoccupazione, sapevo di potercela fare. Anche in questo caso, si trattava di situazioni che mi richiedevano un allontanamento da casa abbastanza limitato nel tempo, e di stare in ambienti che mi erano noti, che conoscevo nei dettagli (edifici universitari, città conosciute).
Le situazioni che ho quantificato con un punteggio superiore al 70, per me erano intollerabili. Non ce la facevo proprio ad affrontarle, in questi casi l’ansia aveva il sopravvento, mettevo in atto un comportamento di evitamento, o di accompagnamento, atteggiamenti di cui non andavo fiera e non mi facevano sentire libera.
Compilare la scala delle paure mi è servito per capire quanto una cosa mi spaventava, e quanta fatica avrei fatto per affrontarla…