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Dott.ssa Alessandra Banche, Psicologa, Neuropsicologa, Psicoterapeuta Cognitivo- Comportamentale, Sessuologa, Pratictioner in EMDR.
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Perché le diete non funzionano

Posted on 15 Dicembre 20182 Novembre 2022 by Dott.sa Alessandra Banche

Quando la prova costume manda in crisi e la tentazione di correre ai ripari in tempi brevissimi non si fa mancare. Il rischio è quello di mettersi a dieta in modo insensato, per perdere più peso possibile in meno tempo possibile. Leggendo qui di seguito capirete perché le diete non funzionano quando sono eseguite in modo maldestro per perdere peso il più rapidamente possibile.

Il termine “dieta” sta ad indicare un regime alimentare che prevede la riduzione, a volte drastica, delle calorie ingerite durante i pastie certe volte l’evitamento di alcuni cibi. Le diete continuano ad attirare, nonostante richiedano grandi sacrifici e non funzionino quasi mai. La strategia di mettersi a stecchetto è un’arma a doppio taglio perché aumenta il desiderio per i cibi vietati, porta a scorpacciate di cibo calorico nei momenti di debolezza e fa sì che il pensiero sia costantemente rivolto al cibo. Per evitare queste insidie l’unica strategia sensata è la moderazione. È consigliabile modificare solo leggermente la propria dieta per indurre una riduzione ponderale piccola ma costante.

Alcuni studi dimostrano che le diete fanno aumentare il peso anziché ridurlo. Questo accade perché, dopo un periodo di forti limitazioni, è facile cadere nella tentazione di abbuffarsi. Questo succede ogni volta che si è convinti di avere sforato una dieta. Ad esempio, se si consuma un pranzo molto abbondante in occasione di una festa, è possibile che inizi a sfiorarci il pensiero “tanto ormai…” e si abbandoni il regime di restrizione alimentare, rendendo vani i sacrifici precedenti.

Ci sono diete che limitano fortemente l’assunzione delle quantità di cibo, mentre altre permettono alla persona di mangiare quanto desidera, ma solo all’interno di certi gruppi alimentari, mentre altri sono vietati. Come effetto collaterale, il cibo vietato diventa fortemente desiderato e persino sognato la notte! Concedersi ogni tanto il cibo proibito, è un buon modo per evitare di consumarne con voracità appena possibile.

La preoccupazione per il cibo è la conseguenza inevitabile di ogni dieta. Quando siamo a dieta siamo anche mentalmente più stanchi perché parte delle nostre energie mentali sono utilizzate per pensare al cibo: cosa possiamo mangiare, in che quantità… Addirittura, la distrazione aumenta quando la persona a dieta fa uno strappo alla stessa, perché inizia a pensare: “perché l’ho fatto? Come posso rimediare ora?”. Essere a dieta provoca stress, lo dimostrano i livelli più elevati di cortisolo (l’ormone dello stress) trovati nelle donne che seguono un regime alimentare ridotto.

Il miglior modo per perdere peso in modo costante e mantenere i risultati nel tempo è di apportare cambiamenti graduali e sostenibili alla dieta. Esempi di modifiche graduali possono essere bere meno alcolici e bibite gassate sostituendole con altre meno caloriche (l’acqua lo è per eccellenza), rinunciare ogni tanto al dolce alla fine del pasto. Un approccio più lento ma regolare evita gli sforzi richiesti da una vera e propria dieta e permette al nuovo regime alimentare di assestarsi nella nostra routine.

Prima di mettersi a dieta in modo drastico è consigliabile monitorare il proprio comportamento alimentare. Solo se si acquisisce consapevolezza delle proprie abitudini si potrà in seguito modificarle. Si è notato che le persone in sovrappeso tendono a mangiare in modo disordinato: sono convinte però di rispettare le diete perché ai pasti mangiano meno, ma spiluccano parecchio durante la giornata, oppure si dissetano con bevande zuccherate anziché semplicemente bere dell’acqua.

Chi è in grado di pianificare i pasti, ovvero decidere prima che venga l’appetito che cosa mangiare e in che quantità, ha molte più probabilità di tenere sotto controllo il proprio peso, rispetto a chi aspetta che arrivi l’appetito per improvvisare il menù. Sembrerebbe infine che ciò che aiuta a mantenere sotto controllo il peso è la limitazione della varietà dei cibi.

L’esercizio fisico è molto utile per dimagrire ma solo se abbinato a delle corrette abitudini alimentari. Anche l’attività fisica, come le corrette abitudini alimentari, dovrebbe essere inserita gradualmente nella routine quotidiana. Il messaggio che ci arriva dagli ultimi studi scientifici è chiaro: la moderazione porta a dei cambiamenti che dureranno tutta la vita. Chi si sta indirizzando verso una dieta dovrebbe perciò ricordarsi che l’obiettivo non deve essere quello di perdere più peso possibile in poco tempo, ma armarsi di pazienza e determinazione per raggiungere uno stile di vita più sano.

Posted in Disturbi alimentari

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