Diventare mamma è tra le esperienze più importanti nella vita di una donna. Purtroppo sono molte le signore che prima di potere assaporare le gioie della maternità devono affrontare delle vicende complesse e cariche di sofferenza. l loro desiderio di maternità è grande, la loro determinazione è alta, ma non sono rari i momenti di grande sconforto.
La storia di Alice
Vorrei raccontarvi la storia di una di loro, Alice, che è stata in terapia da me per qualche tempo.
Alice è fidanzata con Michele: tra loro c’è grande sintonia, i due si sono amati sin dal primo momento. Dopo circa sei mesi di fidanzamento, decidono di andare a vivere assieme. Dopo poche settimane, Alice rimane incinta. I due fidanzati sono spiazzati, si conoscono poco e non si sentono pronti per fare i genitori.
Così, dopo una breve consultazione con Michele, Alice decide di abortire. Lei vorrebbe tenere quel bambino, ma sa che Michele non lo desidera. Teme che se obbligasse il suo ragazzo a fare il papà lo condannerebbe all’infelicità e non potrebbe mai perdonarselo.
Alice, confusa da tutte queste considerazioni, si reca in ospedale per l’operazione. Spera in cuor suo che Michele, anche all’ultimo, faccia qualcosa per dissuaderla, ma purtroppo questo non avviene. La donna è convinta di avere fatto la cosa giusta, soprattutto per Michele, ma non per sé stessa. Il dolore emotivo che Alice prova dopo l’aborto è insopportabile: si pente ma ormai non può far nulla per rimediare.
Lentamente, sprofonda nella depressione. Michele prova a consolarla, ma lei è inconsolabile. Alice è arrabbiata con sé stessa, ma lo è anche con Michele: la loro relazione subisce una profonda crisi. Dopo alcuni mesi che la situazione va avanti, Alice decide di chiedere un aiuto professionale: è evidente che l’amore di Michele non le basta per guarire.
Le prime sedute con Alice sono strazianti: è davvero disperata, il suo pianto è inconsolabile, ma è molto determinata. La ragazza riesce a fare chiarezza su molti aspetti di sé, del suo passato, e acquista un’autostima che non era mai riuscita a costruire prima. Finalmente, riesce a perdonarsi, e questo la riavvicina a Michele.
A questo punto, decidiamo insieme di concludere la terapia: non c’è più alcun segno di depressione in lei ed il rapporto con Michele è stato completamente recuperato.
Dopo circa un anno dall’ultima seduta Alice mi ricontatta. Sostiene di avere di nuovo bisogno del mio aiuto. Alice arriva nel mio studio in lacrime: il suo pianto è nuovamente inconsolabile. La ragazza mi aggiorna sulle sue vicissitudini. Dopo circa due mesi dalla conclusione della terapia, è rimasta incinta. Questa volta la gravidanza è stata fortemente desiderata sia da lei che da Michele. Tutto stava procedendo nel migliore dei modi quando i medici diagnosticano un’infezione: l’interruzione terapeutica della gravidanza è l’unica via possibile. Alice vive questa esperienza traumatica come un castigo che il destino ha deciso di infliggerle. Passano i mesi, ma la salute della ragazza non migliora, così decide di riprendere la psicoterapia.
Servono anche questa volta alcuni mesi di terapia per aiutare Alice a superare le sue paure e a ritrovare la speranza. Un po’ alla volta la ragazza inizia a vedere qualche spiraglio di sole in tanta oscurità. Seduta dopo seduta, la vedo tornare serena.
Facciamo un’interruzione per le vacanze estive. Al rientro dalle ferie, Alice mi comunica di essere incinta. Piange quando me lo comunica, il suo pianto è pieno di gioia e di paura allo stesso tempo. Credo, a questo punto, che Alice, che abita lontano dal mio studio, abbia bisogno di riposarsi e di comune accordo decidiamo di concludere la terapia.
Passano alcuni mesi ed un giorno, leggendo la posta elettronica, trovo una e-mail di Alice. Oggetto: “il mio bambino”. Il testo della sua lettera è molto breve: “Buonasera Dottoressa, le vorrei presentare il mio bambino, si chiama Riccardo, come mio padre”. Apro l’allegato, e vi trovo una splendida foto: c’è Alice, raggiante, in un letto di ospedale, che tiene in braccio suo figlio. Non ho dubbi, ora è davvero felice!